Gina Lollobrigida e l’accusa dopo la sua morte di Andrea Piazzolla lascia tutti i fan senza parole: ecco cosa è successo
Una delle donne che ha lasciato il segno indelebile all’interno del mondo del cinema italiano nel mondo è proprio la famosissima attrice che ha fatto la storia del neorealismo italiano per la sua bellezza, la sua arte e la sua professionalità: stiamo parlando di Gina Lollobrigida, scomparsa il 16 gennaio del 2023. Su di lei un misterioso avvenimento che vede al centro dell’attenzione il suo ex assistente Andrea Piazzolla e le accuse dei figli di aver soggiogato la mamma. Ma qual è la verità? Finalmente spunta la rivelazione dell’uomo su tutta questa faccenda: andiamo a scoprire i dettagli.
La donna più bella di tutti i tempi è riuscita a non farsi dimenticare da nessuno, proprio per il suo fascino e per quello che ha lasciato nel cuore dei telespettatori di ben due epoche. Nel corso della sua carriera, la donna ha lavorato con i più grandi registi e attori come Alberto Lattuada, Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Pietro Germi, Alessandro Blasetti e Mario Soldati.
Appena diciassette, la Lollobrigida si avvicina al mondo dello spettacolo dopo aver vinto il concorso Miss Roma, con un ruolo nella commedia Santarellina di Eduardo Scarpetta. Successivamente, prosegue con Campane a martello (1949) e Fanfan la Tulipe (1952) fino ad arrivare a Hollywood dove stregò tutti con la sua incredibile bellezza mediterranea.
Nonostante sia passato quasi 1 anno dalla morte dell’attrice, il suo ex assistente Andrea Piazzolla ha deciso di rispondere alle domande del giornaliste del programma Storie Italiane, rivelando quella che è la sua verità (chiaramente diversa da quella processuale ossia l’accusa che lo vede imputato per circonvenzione di incapace e un danno da 3 milioni d euro, già condannato in primo grado).
L’uomo che da sempre si è rivelato innocente avrebbe ribadito il tutto anche in diretta tv: “Abbiamo una serie di documenti, video e registrazioni audio. Come mai li ho fatti? Quando si respira un clima non sereno ci siamo voluti tutelare e queste prove dimostrano sinceramente la verità on quello che dico io ma quello che è realmente accaduto. Perché non li ho portati in primo grado? Noi eravamo abbastanza tranquilli perché sono venuti a difendere Gina ben 40 testimoni, persone molto autorevoli, ma queste testimonianze sono svanite nel nulla”.
Sempre intervistato da Storie Italiane, l’uomo ha confessato e continuato: “Ora è giusto difendersi con i dovuti strumenti io non so se sarà scagionato o meno, il mio impegno principale è quello di difendere Gina e la sua memoria, a me non sembra che quella sentenza difenda Gina, anzi lei è la prima condannata. Chiunque ha visto Gina negli ultimi 15 anni può dire di essersi trovata di fronte una donna forte e tutt’altro che suggestionabile”.